RIABILITAZIONE
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Riabilitazione |
Il Linguaggio verbale e non verbale assume per il malato di Alzheimer molta importanza perché produce le sue sensazioni positive o negative ed influenza le sue reazioni alle richieste. ● Il linguaggio gestuale ossia i nostri occhi, bocca, testa, spalle, braccia e gambe deve corrispondere al nostro linguaggio verbale. ● Il linguaggio non verbale influenza ed è compreso dal malato anche quando questi non comprende più il linguaggio verbale. ● Parlare al paziente lentamente, con frasi brevi, parole semplici, tono chiaro pacato e dolce. ● Essere sempre sicuri che il malato abbia capito ciò che gli chiediamo. ● Spiegare sempre ed eseguire un’azione per volta. ● Non sottolineare gli errori. ● Toccare il paziente lievemente senza metterlo in una situazione che gli dia una sensazione di “schiacciamento”. ● Non stare troppo vicino al paziente. ● Mimare l’attività che si deve compiere. ● Sottolineare con un “ bene ” l’azione che il paziente sta facendo. ● Avere con il paziente un “aggancio” visivo. ● Richiedere sempre al paziente l’attività che riesce a fare perché il fallimento di una attività porta all’ aggressività, all’opposizione, alla negatività in una parola alla difficile possibilità di interagire con il malato. ● Il paziente va sostenuto con pazienza, è necessario comprenderne gli umori e i comportamenti perché ciò ci può servire per prevenire anche eventuali situazioni di pericolo in cui può incorrere il malato. ● E’ importante e necessario per entrare in contatto con il paziente anche rispettarne i suoi rifiuti e i suoi tempi. ● Evitare situazioni che possano determinare ansia, rifiuto, stress e quando questo accade è bene interrompere l’attività.
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