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VAGABONDAGGIO

Comportamento del malato

 

VAGABONDAGGIO

Ad un certo stadio della malattia i pazienti perdono il senso dell'orientamento e se non adeguatamente accuditi possono incominciare a vagabondare.

COME SI MANIFESTA IL VAGABONDAGGIO?

Molti malati vagano all’interno della propria casa, durante il giorno e anche di notte mentre le persone dormono; altri tentano di uscire dalle loro abitazioni ed in alcuni casi ci riescono (difficilmente queste persone riescono a trovare la strada del ritorno).

QUAL È LA CAUSA?

Tale comportamento è raramente privo di scopo ma il paziente, nella maggioranza dei casi, si dimentica dove stava andando, cosa doveva fare o non è capace di spiegarlo.

Possono essere molte le cause che motivano tale comportamento:

1) la noia;

2) il cambiamento d’ambiente;

3) il desiderio di fuga da una situazione di disagio e di sofferenza;

4) la ricerca di qualcosa che crede di aver perso;

5) l’errata convinzione di dover andare da qualche parte;

6) l'esigenza di fare esercizio fisico; ecc.

CHE COSA ESPRIME?

Indipendentemente dalla causa, il vagabondare è espressione dello stato di confusione e di smarrimento che il malato vive dentro di sé. Alcuni pazienti raccontano di vivere come se fossero avvolti dalla nebbia, dove le persone, gli oggetti e gli ambienti sono senza contorni e quindi difficili da riconoscere.

CHE COSA FARE?

1) E’ importante capire la vera causa del vagabondaggio e rimuoverla:

● Se la causa è la noia, basterà incrementare le attività ricreative che attirano l'attenzione del paziente;

● Se la causa è la mancanza d’esercizio fisico si potrà accompagnare il malato a fare una passeggiata ogni giorno con regolarità;

● Se è la reazione al trasferimento in un ambiente nuovo è importante sia portare al paziente i propri oggetti personali in modo da riorganizzargli la vita in un ambiente in parte conosciuto che rassicurarlo  facendogli capire che la sua famiglia sa dove lui si trova;

● Se è alla ricerca di qualcosa o di qualche persona del passato (es. il coniuge deceduto, gli oggetti della casa in cui viveva quando era piccolo, ecc.) bisogna rassicurarlo e circondarlo d’oggetti familiari e di foto della sua famiglia;

2) Applicare alla porta una serratura difficile da aprire per scoraggiare la fuga;

3) Far indossare una catenina o un braccialetto con scritto il proprio nome e l’indirizzo.

Tratto da:

 

 

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