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Di solito i sintomi si susseguono in una maniera abbastanza prevedibile: memoria, funzioni cognitive, comportamento vengono alterati nella malattia.

Per meglio comprendere la varietà dei sintomi può essere utile la loro descrizione in relazione all’area del cervello interessata.

 

Sistema libico:

memoria ed emozioni;

Ippocampo e lobo temporale:

apprendimento e memoria;

Lobo parietale:

programmazione;

Lobo frontale:

esecuzione;

Lobo occipitale:

funzioni visive.

 

Sistema libico: memoria ed emozioni

Il sistema libico è una struttura di connessione tra i lobi cerebrali, consente il trasferimento della memoria, il controllo delle emozioni e delle esigenze vitali (sonno, fame, etc).

E’ colpito molto precocemente nella malattia di Alzheimer e le manifestazioni riguardano soprattutto la memoria e le emozioni.

Il paziente ha difficoltà nel ricordare cose semplici e recenti, ad esempio: non riesce nel ricordare dove ha lasciato qualche oggetto personale. Ciò lo innervosisce perché pensa che qualcuno gli ha nascosto le cose o le informazioni di cui ha bisogno. Il suo umore è spesso depresso con ansia ed irritabilità.

Ippocampo e lobo temporale: apprendimento e memoria

Nell’ippocampo sono elaborate le informazioni relative alla memoria verbale (le parole che usiamo) e visiva (le immagini degli oggetti, delle persone, del mondo esterno), il lobo temporale gestisce l’apprendimento di nuove informazioni e la memoria a breve termine.

Il malato Alzheimer esprime il deficit di queste strutture con perdita della memoria a breve termine, amnesia per i fatti recenti, perdita di abilità linguistiche (il suo linguaggio diventa povero e ricorre spesso ad espressioni “passepartout”, cosa, coso), incapacità a riconoscere visi, oggetti o luoghi a lui familiari.

Lobo parietale: programmazione

Il lobo parietale è la parte di cervello che organizza le nostre attività e che elabora le informazioni spaziali, fornendoci, inoltre, l’esatta sequenza delle azioni da fare quando, ad esempio, ci laviamo, ci vestiamo, prepariamo del cibo.

I problemi che sorgono nella malattia di Alzheimer sono molteplici: difficoltà nel comprendere il linguaggio parlato, difficoltà nell’esprimersi, difficoltà nella scrittura, difficoltà nei calcoli, difficoltà nell’autonomia personale (abbigliamento, pulizia, etc), difficoltà dell’equilibrio e della deambulazione.

Lobo frontale: esecuzione

Il lobo frontale è la parte del cervello deputata al controllo e alle azioni, infatti, inizia e controlla i movimenti, disciplina le capacità di giudizio e il comportamento.

Nell’Alzheimer è responsabile dell’apatia e della mancanza di interessi, della perdita delle attività sociali, lavorative e del tempo libero, della caratteristica ripetizione stereotipata di attività e comportamenti, dovuta in sostanza all’incapacità a fermarli.

Lobo occipitale: funzioni visive.

La demenza di Alzheimer colpisce tutti gli aspetti della vita di una persona: i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue azioni.

Tale coinvolgimento avviene in misura ed in tempi variabili da persona a persona.

Per questo motivo ci sono malati che si mantengono “tranquilli” per tutto il decorso della patologia, altri che invece vanno incontro ad episodi confusionali, altri ancora che scambiano la notte con il giorno e ecc.

Per questo motivo i sintomi possono essere raggruppati in base alle seguenti funzioni:

  • Abilità mentali.
  • Emotività ed affettività.
  • Comportamento.
  • Abilità fisiche.
 

Abilità mentali:

Tutte le abilità mantali possono essere coinvolte, come: la comprensione, il pensiero, il ricordare, la comunicazione. Il malato AD non riesce a prendere decisioni, non esegue compiti semplici e le cose che ha fatto bene per anni diventano difficili od impossibili. Può essere presente confusione e perdita di memoria, dapprima per gli eventi recenti e poi per quelli remoti. Spesso viene riferito che la persona ricorda episodi di quando era bambino ma non quello che ha mangiato a pranzo. Il linguaggio si impoverisce e si semplifica, il paziente ricorre a parole generiche, “coso”, “coso” per definire oggetti, persone e situazioni le più disparate, per la difficoltà a seguire una conversazione accentua la sua tendenza ad isolarsi.

  Emotività ed affettività:

 Il malato perde interesse per qualsiasi cosa: non si dedica più agli hobby, perde la capacità di lavoro. Spesso diventa inespressivo. Altre volte si presenta triste, lamentoso, con manifestazioni tipiche della depressione.

 Comportamento:

 Il malato di Alzheimer ripete più volte la stessa frase o la stessa azione, tende a nascondere o a collezionare oggetti anche inutili, va incontro ad agitazione psicomotoria con accessi di violenza, è in continuo movimento, non sembra mai stanco, assume atteggiamenti di sfida verso gli altri e può assumere comportamenti sessuali inadeguati.

 Abilità fisiche

 La compromissione della elaborazione cognitiva del movimento finalizzato trova espressione in manifestrazioni quali la perdita della coordinazione e l’incapacità ad attendere ai propri bisogni di base: abbigliamento, igiene personale, alimentazione.

Sitografia essenziale:

http://www.motoperpetuo.info/alzheimer.asp
http://www.politichesociali.vt.it/ARanziani/flz/alz.pdf
http://www.progettoalzheimer.org/demenza.asp
http://www.dadinosandrina.com/Nursing/Patologie/Morbo_di_Alzheimer/Vivere.htm
http://www.politichesociali.vt.it/ARanziani/flz/alz.pdf
http://web.tiscalinet.it/laboratory/mal.htm

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