Oggetto: paura di allontanarmi da casa
Buongiorno dottore, mi chiamo Maria e ho 25 anni,
due anni fa sono stata ricoverata per disturbi gastrici, che ho risolto, ma circa un mese e mezzo fa si è ripresentato un dolore acutissimo allo stomaco e da allora ho cominciato ad avere paure che prima non avevo, come ad esempio di allontanarmi da casa o di viaggiare in macchina o in treno. Quando sono lontana da casa, non faccio altro che pensare a quale strada prendere per ritornarci il più presto possibile, senza incontrare traffico, e, se sono a piedi, penso a dove posso rifugiarmi se mi dovesse accadere qualcosa. Pensi che lunedì scorso, mentre ero fuori casa per fare delle commissioni, mi sono spaventata moltissimo perché tutto ad un tratto, senza un motivo reale, ho incomincio a sudare, mi mancava l’aria e sentivo il cuore battermi fortissimo. Ciò mi ha creato un forte disagio, ma anche una forte paura: pensavo che mi stesse venendo un infarto, per fortuna dopo pochi minuti tutto è passato. Dottore, quest’ultimo evento mi ha spaventata moltissimo e la cosa più grave è che mi sta costringendo a restare a casa: non riesco ad allontanarmi da casa se non per pochi minuti e quando sono fuori ripenso sempre a lunedì scorso e a quello che mi è successo e che mi potrà riaccadere.
Il mio ragazzo, ma anche mia madre, dicono che non devo preoccuparmi e che tutto passerà presto, forse è solo un po’ di stress accumulato.
Lei che dice? Posso farcela da sola o devo farmi aiutare da uno specialista?
Grazie. Maria
Risposta
Ciao Maria, comprendo il suo stato d’animo e la preoccupazione legata all’episodio che mi ha descritto e vorrei subito sconsigliarle di provare a risolvere il problema da sola. Infatti, i disturbi che mi ha esposto sono seri e vanno trattati nel più breve tempo possibile da una persona competente. Con questo, però, non voglio farla preoccupare più del dovuto e ci tengo a sottolineare che tale tipo di problema, se preso sul nascere, può essere risolto in poco tempo. Comunque, i sintomi che ha riportato nella lettera mi fanno pensare ad un disturbo definito come agorafobia con un episodio di attacco di panico, ma al di là della diagnosi, le consiglio, vista la durata del disturbo, l'aggiunta di ansia anticipatoria e i comportamenti di evitamento che sta cominciando a mettere in atto, di rivolgersi, al più presto, ad uno specialista che la possa aiutare a superare le paure ed anche a fronteggiare le possibili, ma non scontate, altre crisi di panico. Per la risoluzione del suo problema posso dirle che gli approcci più efficaci sono le psicoterapie brevi ad indirizzo cognitivo-compotrtamentale, oppure può intraprendere una terapia farmacologia supportata da una psicoterapia, sempre ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti
Dott. Angelo Vecchiarelli
Il dottor Angelo Vecchierelli, Psicologo, riceve per appuntamento a Campobasso in Vico Persichillo, 28
Tel:. 0874415312, cell.: 3473064786
Cos’è la psicoterapia cognitivo-comportamentale?
E’ difficile, in poche righe, riuscire a dare una risposta esaustiva a questa domanda, comunque possiamo dire che la psicoterapia cognitivo-comportamentale è una terapia che combina due forme estremamente efficaci di terapie:
La psicoterapia comportamentale aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, attraverso l’apprendimento di nuove modalità di reazione.
La psicoterapia cognitiva aiuta ad individuare e modificare certe idee ricorrenti, certi schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono alla base delle problematiche psicologiche.
In sostanza, la terapia cognitivo-comportamentale, che, solitamente, è standardizzata e breve, fonde i due approcci su citati e ha come obiettivo la modifica del comportamento e l’identificazione delle cognizioni distorte e dei pensieri automatici ad esse legate che tengono in scacco il paziente. Il paziente si “allena” a ristrutturare i propri pensieri distorti in modo da raggiungere un maggior autocontrollo e migliorare la padronanza di sé, diventando meno vulnerabile alle situazioni stressanti della vita e migliorando, quindi, le sue capacità di adattamento e la risoluzione di problemi.