PIACERE AGLI ALTRI PER ACCETTARSI

Domanda

Egregio Dott. Vecchiarelli, volevo esporle un mio problema. Mi chiamo Erica, ho 35 anni e sono della provincia di Campobasso. Inizio subito dicendoLe che ho avuto una lunga relazione con un mio coetaneo, che è durata circa 11 anni, ed è terminata, per mio volere, da 2 anni. Da allora non ho più avuto altre storie. Comunque, tre mesi fa, mi è capitato di conoscere via chat un ragazzo, che, poi, dopo varie sue insistenze, ho deciso di incontrare fissando il classico appuntamento al buio. Non le dico lo shock, non mi piaceva nulla di lui, né l’aspetto né le maniere, eppure, quando ho capito di non interessargli, ci sono rimasta molto male, tanto da arrabbiarmi con lui sino al punto di farlo sentire in colpa.

Però, grazie a questa vicenda, mi sono resa conto che, in tutte le mie relazioni, il mio scopo principale è quello di piacere all’altra persona, mettendo sempre in secondo piano le mie esigenze. Forse l’unica volta che ho fatto qualcosa per me stessa è stata quando sono riuscita a troncare la mia prima e lunghissima relazione “d’amore”. Inoltre, mi sono accorta che per me è difficile riuscire a dire di no, infatti, se qualcuno mi dimostra il suo interesse, comincio subito a fantasticare su di lui, anche se in realtà non mi piace. Volevo gentilmente sapere da Lei se sono destinata a non avere mai un rapporto sereno e sincero, oppure se posso fare qualcosa a riguardo. Spero di essermi spiegata bene, aspetto una sua risposta. Grazie

 

Risposta

Cara Erica, noto con piacere che lei ha una buona capacità introspettiva e questo, naturalmente, le giova nella comprensione di sé stessa. Però, da quanto mi scrive, la sua buona capacità introspettiva non le consente di afferrare, per il momento, il nocciolo del problema. Purtroppo noi, come esseri umani, sin dalla nascita, subiamo una serie di condizionamenti provenienti sia dal particolare stile educativo proposto, “imposto”, dalle figure educative primarie, sia dalle successive esperienze relazionali e di vita. Sulla base di questi condizionamenti, l’essere umano struttura una serie di credenze che danno origine, poi, ad una propria e singolare filosofia di vita. A volte, però, queste filosofie di vita sono sorrette da particolari convinzioni, che noi psicologi e psicoterapeuti ad indirizzo cognitivo-comportamentale definiamo disfunzionali o irrazionali. L’aspetto importante è che tali convinzioni guidano il nostro comportamento e governano i nostri atteggiamenti. Un esempio è proprio la convinzione che lei ha espresso implicitamente nella lettera: “Debbo piacere agli altri, sennò ....” oppure, “E’ necessario che io riceva l’approvazione, la considerazione, l’interesse e l’amore di tutti quelli che mi circondano, altrimenti per me è un fallimento”.

Convinzioni del genere, inevitabilmente, ci portano a considerare troppo esageratamente il giudizio degli altri e ci fanno perdere di vista noi stessi ed i nostri obiettivi. Come consiglio operativo posso dirle che, per iniziare, può provare a cambiare questa sua convinzione chiedendosi, ad esempio, 1) che vantaggi ci sono, per il suo benessere a mantenere in piedi tale convinzione 2) dal punto di vista del valore personale, il non piacere a tutti, che significato ha per lei, 3) se, poi, sia realmente possibile essere amati e accettati da tutti quelli che la circondano. Per quanto riguarda la domanda: “riuscirò ad avere rapporti sereni e soddisfacenti?”, le rispondo dicendole che non so se riuscirà ad avere rapporti sereni e sinceri, ma è probabile che, se inizia ad essere sincera con se stessa e a modificare questo suo atteggiamento, potrà farcela benissimo. Inoltre, posso dirle che, con l’aiuto di un terapeuta, potrebbe capire come mai ha bisogno di ricevere l’attenzione dei maschi più che di provare qualcosa di suo per essi.

 

Il dr. Angelo Vecchiarelli riceve per appuntamento in vico Persichillo, 28 a Campobasso. Tel.: 0874.415312 cell.: 3473064786