Sesso e paura
RICHIESTA
Dottore mi aiuti. Mi chiamo C. ed ho 25 anni. Dall'età del mio primo rapporto sessuale (18 anni) ad oggi sembrano essere passati pochi giorni. Non ci sono grossi ricordi legati alla prima esperienza sessuale, ma a me sembra di ricordare che sia andato tutto bene, ma è anche vero che prima ero abituato a pensare che, se le cose non funzionavano, si trattasse di un problema di lei, nel senso che tentavo di giustificare le mie infelici prestazioni con una scarsa carica erotica di lei; scaricavo sulla mia partner la responsabilità della mia non riuscita prestazione. Questa convinzione nasceva fatto che, quando sono stato a Praga nel 2000, andando con una prostituta bellissima ed espertissima tutto ha funzionato per il meglio e mi sono sentito perfettamente normale... ero felice. Ma mi ero illuso.
Insomma, il mio problema è che, mentre nei preliminari raggiungo facilmente l'erezione massima, non appena appoggio la punta del glande sulla vagina mi sento morire dentro... è come se si chiudesse un rubinetto... e come se il sangue non circolasse più nel pene, defluendo via e rendendo inerme il mio organo. Il pene si sgonfia così rapidamente da non darmi alcuna possibilità di inventarmi una nuova situazione erotica, magari più stimolante.
Raramente sono riuscito a penetrare una donna al massimo della mia erezione... L'erezione mi viene ma fino ad un certo punto... poi la perdo. Con il passare del tempo tutto è cresciuto e così da un problemino che io reputavo transitorio e comune a molti uomini si è passati ad un continuo mettersi alla prova... '...sarò capace questa volta?' è questa la domanda che mi tormenta ogni volta che mi accingo a fare sesso. E’ come se già me lo aspettassi, come per una profezia malefica, tutto si ripete: l'ennesimo afflosciamento istantaneo. Non sono male, anzi sono un tipo attraente e sono molte le donne che ci provano con me, e quando ci sto e le porto a letto le faccio godere in qualche modo, ma quando mi chiedono di essere penetrate dal mio pene già eretto (che è anche di discrete dimensioni 18cm) allora nascono i problemi.
Si rende conto della mia vita di relazione come può essere? Uno schifo! Vorrei tanto essere normale... con una ragazza... come tutti i miei amici. Ma comincio ad aver paura che il mio sia diventato un problema cronico senza via d'uscita. Ma perché se mi masturbo, o mi bacio con una tipa, o con i rapporti orali, o con gli strofinamenti, funziona a meraviglia e davanti a quella fessura mi cago addosso?
Forse da solo sono riuscito a trovarla una spiegazione... credo che il mio sia un problema di 'ansia da castrazione'. Ho letto qualcosa e credo di avvicinarmi molto alla casistica descritta a riguardo. Il mio pene ha paura della vagina. Potrò superare questo mio problema una volta per tutte? Sono in tempo? Come se ne esce? Conosce degli stratagemmi o trucchi per quelli come me? Mi dica qualcosa la prego! Non ho soldi per andare dagli specialisti... studio all'università... e non voglio che i miei lo sappiano. Se non dovessi guarire... che motivo avrei di vivere... tanto varrebbe farla finita. Con i migliori saluti e i complimenti per il sito".
RISPOSTA
Caro C., il problema che mi prospetti non è semplice e non può essere risolto con una lettera. Però, la lettera può servire a tranquillizzarti e diminuire la tua ansia e darti coraggio sul fatto che il tuo problema sia risolvibile, ma per risolverlo occorre un serio lavoro di psicoterapia cognitivo-comportamentale, che ti permetterà di sia individuare le origini di questa tua difficoltà (pensieri e convinzioni sul rapporto sessuale), sia di innescare un processo di cambiamento. Ma il cambiamento non è magico! Questo significa volersi mettere in gioco e affrontare con serietà e impegno un lavoro personale sulle idee e sulle convinzioni legate al coito. Inoltre, questo lavoro può aiutarti a conoscere meglio sia te stesso, sia a conoscere meglio il tuo corpo.
Comunque, c'è un aspetto che mi sento di sottolineare, il tuo problema è risolvibile. Infatti, hai scritto che tu ti masturbi senza problemi. Come mai? Quali sono le immagini mentali che formi in te? Immagini un coito completo? L’immaginare un rapporto sessuale completo ti crea ansia? Hai mai immaginato, mentre ti masturbavi, di avere un amplesso completo con la tua partner? La possibilità che la tua partner resti in cinta quanta ansia ti dà? Hai mai usato il profilattico e quando? Qual è il confine tra masturbazione (intesa come pratica nevrotica immaginativa di situazioni erotiche anche perverse) e autoerotismo (inteso come processo di ascolto del sé corporeo ed emersione del sé corporeo dalla nebbia della confusione mentale)? Certo la mia è solo una pista molto sottile che può innescare una riflessione e, forse, un insight cognitivo. Certo nulla più.
dr. Angelo Vecchiarelli