Gradi di gravità del
Ritardo Mentale
Possono essere specificati
4 gradi di gravità, che riflettono il livello della compromissione
intellettiva: Lieve, Moderato, Grave e Gravissimo.
Ritardo Mentale Lieve
(livello del QI da 50-55 a circa 70)
Ritardo Moderato (livello
del QI da 35-40 a 50-55)
Ritardo Mentale Grave
(livello del QI da 20-25 a 35-40)
Ritardo Mentale Gravissimo
(livello del QI sotto 20 o 25).
Ritardo Mentale Gravità
Non Specificata, quando vi è forte motivo di presupporre un Ritardo
Mentale, ma l'intelligenza del soggetto non può essere verificata con i
test standardizzati.
Il Ritardo Mentale
Lieve (livello del QI da 50-55 a circa 70)
equivale all'incirca a ciò
a cui si faceva riferimento con la categoria educazionale di "educabili". Prima dei 20
anni, possono acquisire capacità scolastiche corrispondenti all'incirca
alla quinta elementare. Durante l'età adulta, essi di solito acquisiscono
capacità sociali e occupazionali adeguate per un livello minimo di autosostentamento, ma possono aver bisogno di appoggio, di guida, e di
assistenza, specie quando sono sottoposti a stress sociali o economici
inusuali. Con i sostegni adeguati, i soggetti con Ritardo Mentale Lieve
possono di solito vivere con successo nella comunità, o da soli o in
ambienti protetti.
Ritardo Mentale
Moderato (livello del QI da 35-40 a 50-55)
Il Ritardo Mentale
Moderato è all'incirca equivalente a ciò a cui si faceva riferimento con
la categoria educazionale di "addestrabili". Questo termine ormai
sorpassato non dovrebbe essere usato perché implica erroneamente che i
soggetti con Ritardo Mentale Moderato non possono beneficiare di programmi
educazionali. La maggior parte dei soggetti
con questo livello di Ritardo Mentale acquisisce capacità comunicative
durante la prima fanciullezza. Essi traggono beneficio dall'addestramento
professionale e, con una moderata supervisione, possono provvedere alla
cura della propria persona. Possono anche beneficiare dell'addestramento
alle attività sociali e lavorative, ma difficilmente progrediscono oltre
il livello della seconda elementare nelle materie scolastiche. Possono
imparare a spostarsi da soli in luoghi familiari. Durante l'adolescenza,
le loro difficoltà nel riconoscere le convenzioni sociali possono
interferire nelle relazioni con i coetanei. Nell'età adulta, la maggior
parte riesce a svolgere lavori non specializzati, o semispecializzati,
sotto supervisione in ambienti di lavoro protetti o normali. Essi si
adattano bene alla vita in comunità, di solito in ambienti protetti.
Ritardo Mentale Grave
(livello del QI da 20-25 a 35-40)
Il gruppo con Ritardo
Mentale Grave costituisce il 3-4% dei soggetti con Ritardo Mentale.
Durante la prima fanciullezza essi acquisiscono un livello minimo di
linguaggio comunicativo, o non lo acquisiscono affatto. Durante il periodo
scolastico possono imparare a parlare e possono essere addestrati alle
attività elementari di cura della propria persona. Essi traggono un
beneficio limitato dall'insegnamento delle materie prescolastiche, come
familiarizzarsi con l'alfabeto e svolgere semplici operazioni aritmetiche,
ma possono acquisire capacità come l'imparare a riconoscere a vista alcune
parole per le necessità elementari. Nell'età adulta, possono essere in
grado di svolgere compiti semplici in ambienti altamente protetti. La
maggior parte di essi si adatta bene alla vita in comunità, in comunità
alloggio o con la propria famiglia, a meno che abbiano un handicap
associato che richieda assistenza specializzata o altre cure.
Ritardo Mentale
Gravissimo (livello del QI sotto 20 o 25)
Il gruppo con Ritardo
Mentale Gravissimo costituisce circa un 1-2% dei soggetti con Ritardo
Mentale. La maggior parte dei soggetti con questa diagnosi ha una
condizione neurologica diagnosticata che spiega il Ritardo Mentale.
Durante la prima infanzia, essi mostrano considerevole compromissione del
funzionamento sensomotorio. Uno sviluppo ottimale può verificarsi in un
ambiente altamente specializzato con assistenza e supervisione costanti, e
con una relazione personalizzata con la figura che si occupa di loro. Lo
sviluppo motorio e le capacità di cura della propria persona e di
comunicazione possono migliorare se viene fornito un adeguato
addestramento. Alcuni possono svolgere compiti semplici in ambienti
altamente controllati e protetti.
Ritardo Mentale Gravità
Non Specificata
La diagnosi di Ritardo
Mentale, Gravità Non Specificata dovrebbe essere usata quando vi è forte
motivo di supporre un Ritardo Mentale, ma il soggetto non può essere
valutato adeguatamente con i test di intelligenza standardizzati.
DISTURBI DELL'INFANZIA,
DELLA FANCIULLEZZA E DELL'ADOLESCENZA
Disturbi dell'apprendimento: sono tre, ovvero il disturbo della
lettura, il disturbo del calcolo e il disturbo dell'espressione scritta.
Essi non fanno riferimento a difficoltà dovute a deficit sensoriali, come
problemi di udito o di vista. Il disturbo della lettura, noto come
dislessia, produce nel bambino gravi difficoltà nel riconoscere le parole
e nel comprendere ciò che legge, nonché nello scrivere correttamente le
parole. Nel disturbo del calcolo il bambino può incontrare difficoltà nel
riconoscere i simboli numerici, nel ricordarsi di aggiungere il riporto,
nel contare degli oggetti o nel seguire passaggi matematici. Il rendimento
mediocre in matematica è comune quanto il rendimento mediocre nella
lettura e nell'espressione scritta. Il disturbo dell'espressione scritta è
caratterizzato da una compromissione della capacità di comporre testi
scritti (evidenziata da numerosi errori di ortografia, di grammatica e di
punteggiatura), la quale è abbastanza grave da interferire con il
rendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che
richiedono abilità di scrittura.
Disturbo delle capacità motorie: è detto anche disturbo di sviluppo
della coordinazione, e causa una compromissione dello sviluppo della
coordinazione motoria che non è spiegabile con il ritardo mentale o con
una condizione medica generale come la paralisi cerebrale. I bambini che
ne soffrono hanno difficoltà, per esempio, nell'allacciarsi le scarpe,
nell'abbottonarsi la camicia e, quando sono più grandi, nel costruire dei
modelli e nel giocare con la palla.
Disturbi della comunicazione: il primo disturbo è quello
dell'espressione del linguaggio, nel quale il bambino ha difficoltà ad
esprimersi attraverso il linguaggio. Egli può apparire desideroso di
comunicare ma non essere in grado di trovare le parole giuste, utilizzando
frasi abbreviate caratterizzate da una struttura grammaticale
eccessivamente semplice in rapporto all'età. Il secondo disturbo, detto
disturbo della fonazione, è caratterizzato da una comprensione adeguata
del linguaggio, ma l'eloquio assomiglia a quello dei bambini molto
piccoli. Quindi le parole vengono semplificate (per esempio 'blu' diventa
'bu', oppure 'scarpe' diviene 'cappe'). Il terzo ed ultimo disturbo è la
balbuzie, ossia un'anomalia del normale fluire dell'eloquio,
caratterizzata da frequenti ripetizioni o prolungamenti di suoni, lunghe
pause fra le parole, sostituzione di parole difficili da articolare con
parole più facili e ripetizione di parole monosillabiche (per esempio <<Ho
ho ho ho>>). Talvolta la balbuzie è accompagnata da movimenti muscolari
quali ammiccamenti e tic.
Disturbi generalizzati dello sviluppo: sono contraddistinti da
gravi deficit e da una compromissione generalizzata di molteplici aree
dello sviluppo, che includono la compromissione della capacità di
interagire e di comunicare con gli altri e la presenza di un comportamento
stereotipato. L'autismo fa parte di questa categoria; esso rappresenta una
grave anomalia del processo di sviluppo e per questo motivo si differenzia
dai disturbi mentali che insorgono nell'età adulta. L'autismo può
insorgere nei primissimi mesi di vita; già a tre mesi di vita è possibile
rilevare la mancanza di attaccamento verso la madre del bambino autistico.
Mentre gli altri bambini della stessa età sorridono, si protraggono verso
la madre, la guardano, l'autistico non fa nulla di tutto ciò e può
addirittura respingere il contatto con i genitori inarcandosi per rendere
minimo il contatto corporeo. Inoltre i bambini autistici non emettono
versetti e non piangono se non quando sono bagnati o hanno fame. Non
mostrano segni di affetto verso chi si prende cura di loro e possono
passare intere giornate fermi in una posizione senza interessarsi a ciò
che accade attorno a loro. Essi non mostrano segni di interesse verso gli
altri e non avviano quasi mai spontaneamente attività di gioco con altri
bambini. Questi comportamenti anomali derivano dall'isolamento in cui l'autistico
si confina, il quale provoca grave ritardo anche in altre aree, come il
linguaggio.
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività: il bambino
iperattivo mostra grande difficoltà nel controllare la propria attività in
quelle situazioni che richiederebbero un comportamento tranquillo. Egli
non riesce a mantenere una posizione per più di qualche secondo,
picchietta con le dita, dondola le gambe, dà spinte ai compagni di classe
senza una ragione apparente e parla quando non è il suo turno. Il bambino
iperattivo inoltre ha difficoltà ad andare d'accordo con i coetanei e
fatica a stabilire rapporti di amicizia. Il 20-25% circa dei bambini
iperattivi ha difficoltà di apprendimento in matematica, lettura ed
ortografia (Barkley, DePaul e McMurray, 1990). Esistono tre tipi di
disturbo da deficit di attenzione/iperattività: 1) il tipo con
disattenzione predominante, in cui la difficoltà a prestare attenzione e
concentrarsi è predominante; 2) il tipo con iperattività-impulsività
predominante; 3) il tipo con combinato, nel quale sono presenti entrambe
le problematiche. (vedi test dell'iperattività)
Disturbo della condotta: tale disturbo comprende un'ampia gamma di
comportamenti ipocontrollati. Tali comportamenti sono caratterizzati dalla
violazione dei diritti fondamentali degli altri e delle norme della
società; fra di essi troviamo atteggiamenti aggressivi verso persone o
animali, danneggiamento della proprietà altrui, menzogne e furti. Spesso
tali azioni sono accompagnate da insensibilità, malvagità e assenza di
rimorso. Il disturbo della condotta è di frequente associato al disturbo
da deficit di attenzione/iperattività, depressione e ansia. (vedi test del
disturbo della condotta)
Disturbo oppositivo di tipo provocatorio: è molto simile al
disturbo della condotta e viene diagnosticato quando il bambino non
manifesta l'estrema aggressività fisica che caratterizza il disturbo della
condotta, ma esibisce comportamenti quali la perdita del controllo, litigi
con gli adulti, opposizione attiva o rifiuto ripetuto di soddisfare le
richieste degli adulti, azioni compiute con lo scopo deliberato di
infastidire gli altri.
Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione dell'infanzia o della
prima fanciullezza: tali disturbi affliggono il comportamento
alimentare del bambino, provocando per esempio l'ingestione di sostanze
non commestibili (pica), il ripetuto rigurgito e rimasticamento del cibo
(disturbo di ruminazione), o la persistente incapacità di mangiare
adeguatamente, che si riflette in una significativa perdita di peso o
nell'incapacità di aumentare di peso (disturbo della nutrizione
dell'infanzia e della prima fanciullezza).
Disturbi da tic: sono contraddistinti da un movimento o da una
vocalizzazione improvvisi, rapidi, ricorrenti, aritmici e stereotipati
(per es. il disturbo di Tourette).
Disturbi della evacuazione: causano la ripetuta evacuazione delle feci
in luoghi inappropriati dopo i 4 anni di età (encopresi) o l'emissione di
urine nel letto o nei vestiti dopo i 5 anni di età (enuresi).
Disturbo d'ansia di separazione: la caratteristica principale del
disturbo è l'ansia sproporzionata manifestata dal bambino nel momento in
cui deve separarsi da qualcuno della famiglia a cui è profondamente
legato, come la figura materna. Tale stato di ansia è inadeguato al
livello di sviluppo e appare per la prima volta nei primi sei anni di
vita. I bambini affetti da questo disturbo hanno di solito un
comportamento normale finché sono in presenza del genitore o della figura
primaria di attaccamento, ma manifestano una forte ed incontrollata ansia
nel momento in cui vengono separati da essa. Inoltre tendono ad esprimere
paure irrealistiche e persistenti riguardo al verificarsi di eventi
catastrofici che li possano separare per sempre dai genitori; temono ad
esempio di essere uccisi o rapiti o di incorrere in qualche grave
incidente o malattia se lontani dai genitori, oppure che ai genitori
succeda qualcosa di brutto quando sono lontani. Di solito evitano di
rimanere soli anche per pochi minuti. Possono manifestare un'intensa
riluttanza ad andare a scuola, in quanto ciò comporta un distacco dalla
madre o, più in generale, dalla figura primaria di attaccamento.
Mutismo selettivo: persistente incapacità di parlare in specifiche
situazioni sociali (per esempio a scuola) nonostante che in altri contesti
sia possibile parlare (per esempio con i genitori).
Disturbo reattivo dell'attaccamento dell'infanzia e della prima
fanciullezza: è caratterizzato da una modalità di relazione sociale
notevolmente disturbata e inadeguata rispetto al livello di sviluppo, che
si manifesta nella maggior parte dei contesti e che inizia prima dei 5
anni di età. Tale disturbo è associato ad un accudimento grossolanamente
patogeno da parte dei genitori o di altre persone che si prendono cura del
bambino. >>> (delirium, demenza e altri..)
Bibliografia essenziale
DSM – IV – TR, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. ©
2000 - American Psychiatric Association. Edizione Italiana: DSM – IV – TR.
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Text Revision
edito in Italia da Masson (http://www.masson.it).
Barkley, R.A., DePaul, G.J.
e McMurray, M.B. (1990). A comprehensive evaluation of attention deficit
disorder with and without hyperactivity defined by research criteria.
Journal of Consulting and Clinical Psychology, 58, 775-789.
Sitografia:
http://www.psicos.org
http://www.lorenzomagri.it
http://www.nienteansia.it
http://www.psicologia-italia.it
