Disturbo Antisociale di
Personalità
E' contraddistinto da inosservanza e violazione dei diritti degli altri.
Il disturbo è caratterizzato da due componenti principali, la prima
consiste nella presenza del disturbo della condotta prima dei 15 anni di
età, e la seconda è caratterizzata dal protrarsi di queste modalità di
comportamento nell'età adulta. Tra i principali sintomi del disturbo
della condotta figurano le assenze da scuola, le fughe da casa, le
frequenti menzogne, i furti, l'appiccare incendi e la distruzione
deliberata delle proprietà altrui. L'adulto con una personalità
antisociale manifesta un comportamento antisociale e irresponsabile,
sotto forma di incapacità di sostenere un'attività lavorativa
continuativa, di infrazioni della legge, irritabilità e aggressività
fisica, inadempienza ai debiti e azioni sconsiderate. Questi adulti
agiscono impulsivamente e sono incapaci di pianificare il futuro, benché
consapevoli delle proprie menzogne e dei propri misfatti. Essi non
manifestano rimorsi e non attribuiscono alcun tipo di valore all'onestà e
alla verità. Il disturbo antisociale di personalità si distingue dalla
psicopatia per alcuni elementi: lo psicopatico è povero di emozioni, sia
positive che negative, non prova alcuna vergogna e possiede la capacità
di affascinare e di manipolare gli altri per il suo vantaggio personale.
L'assenza di emozioni negative rende pressoché impossibile allo
psicopatico l'apprendimento dai propri errori, mentre la mancanza di
emozioni positive può portarlo a compiere atti irresponsabili (Hervey
Cleckley, The Mask of Sanity, 1976).
Bibliografia essenziale
DSM – IV – TR, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. ©
2000 - American Psychiatric Association. Edizione Italiana: DSM – IV – TR.
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Text Revision
edito in Italia da Masson (http://www.masson.it).
Clarkin, J.F., Marziali,
E., & Munroe-Blum, H. (Eds). (1992). Borderline personality disorder:
Clinical and empirical perspectives. New York: Guilford.
Corbitt, E.M., & Widiger, T.A. (1995). Sex differences in the personality
disorders: An exploration of the data. Clinical Psychology: Science and
Practice, 2, 225-238.
Kety, S.S., Rosenthal, D., Wender, P.H., Schulsinger, F. (1968). The types
and prevalence of mental illness in the biological and adoptive families
of adopted schizophrenics. In D. Rosenthal & S.S. Kety, The transmission
of schizophrenia. Elmsford, NY: Pergamon.
Morey, L.C. (1988). Personality disorders in DSM-III and DSM-IIIR:
Convergence, coverage, and internal consistency. American Journal of
Psychiatry, 145, 573-577.
Modestin, J., (1987). Quality of interpersonal relationships: the most
characteristic DSM-III BPD characteristic. Comprehensive Psychiatry, 28,
397-402.
Swartz, M., Blazer, D., George, L., & Winfield, I. (1990). Estimating the
prevalence of borderline personality in the community. Journal of
Personality Disorders, 1990, 257-272.
Weissman, M.M., (1993). The epidemiology of personality disorders: a 1990
update. Journal of Personality Disorders, 7, 44-61.
Sitografia:
http://www.lorenzomagri.it
http://www.nienteansia.it

|