Disturbi
del Sonno
I disturbi del sonno si
dividono in quattro sezioni principali secondo l’eziologia presunta. I
Disturbi Primari del Sonno sono quelli non attribuibili ad alcuna
delle eziologie sotto elencate, per esempio un altro disturbo mentale, una
condizione medica generale, o una sostanza. Si presume che i Disturbi
Primari del Sonno insorgano da anomalie endogene dei meccanismi di
generazione o di regolazione del ritmo sonno-veglia, spesso complicate da
fattori di condizionamento. I Disturbi Primari del Sonno a loro volta sono
suddivisi in:
Dissonnie
Si tratta di disturbi primari (cioè non conseguenti ad altri disturbi
mentali) dell’inizio o del mantenimento del sonno, oppure dovuti ad
eccessiva sonnolenza. In questi disturbi si riscontra un’alterazione della
quantità, della qualità o della sequenza temporale del sonno.
I principali disturbi sono: l’Insonnia Primaria, l’Ipersonnia Primaria, la
Narcolessia, il Disturbo del Sonno Correlato al Respiro e il Disturbo del
Ritmo Circadiano del Sonno
Parasonnie
Si caratterizzano per la presenza di comportamenti anomali o eventi
fisiologici che si manifestano durante il sonno o nel passaggio sonno
veglia.
Comprendono il Disturbo da Incubi, il Disturbo da Terrore nel Sonno, il
Disturbo da Sonnambulismo.
DISSONNIE
Insonnia: il termine insonnia indica la difficoltà ad
addormentarsi, la sensazione comune a molti di non essere capaci di
dormire o l'impossibilità di rimanere addormentati per tempi
sufficientemente lunghi per potersi riposare. Si può parlare di insonnia
solo nei casi in cui la scarsità di sonno causa reali problemi fisici o
mentali alla persona, ma non quando un soggetto dorme poco e si sente
comunque riposato e soddisfatto del sonno. Alcune persone infatti hanno un
minimo bisogno di dormire: poche ore bastano a renderle riposate, e questo
perché non tutti hanno le stesse esigenze fisiche. L'insonnia è un
disturbo, un sintomo che dimostra la presenza di un'alterazione o di un
altro problema nell'organismo. Le cause che determinano l'insorgenza del
disturbo sono molteplici e diversi sono i tipi di insonnia.
L'insonnia transitoria è quella che insorge di conseguenza ad un
evento eccitante, a un'emozione intensa o a una notizia buona o cattiva.
In questi casi l'ansia che deriva dal fattore esterno crea un'eccitazione
tale a livello del sistema nervoso che il cervello rimane come desto e in
uno stato di veglia permanente. Ciò può accadere, per esempio, prima di un
esame (vedi ansia da prestazione) o di un evento importante. Anche alcuni
disturbi fisici possono provocarla, come un forte raffreddore, o eventi
esterni particolari, come il diverso fuso orario dopo un lungo viaggio e
rumori troppo forti.
L'insonnia a breve termine, come suggerisce il nome stesso, indica
quella forma di insonnia che dura per un periodo di tempo limitato,
generalmente non più di due o tre settimane consecutive. Le cause sono
spesso di origine emotiva e di conseguenza ad eventi importanti,
difficili, tragici della vita (vedi anche disturbo post-traumatico da
stress). L'insonnia che si manifesta dopo un lutto o come reazione ad una
malattia di una persona cara ne sono un esempio. Lo stress che queste
situazioni determinano influisce sulla mente e sul corpo a tal punto che
diventa difficile riuscire a dormire bene, oppure non è possibile
addormentarsi, se non dopo essersi girati per ore nel letto, poiché si è
incapaci di non pensare al grave problema presentatosi durante la
giornata. Con il passare del tempo questo tipo di insonnia tende a
diminuire e a risolversi, ma in alcuni casi particolarmente gravi può
persistere a lungo.
L'insonnia cronica: è invece abituale e persistente nel tempo. I
fattori che la determinano sono vari e diversificati: problemi
psicologici, fisiologici, ambientali o eventi drammatici. Un qualunque
motivo può scatenare l'insorgenza dell'insonnia, che può risolversi in
tempi relativamente brevi e sopportabili, ma può anche assumere il
carattere cronico e diventare un disturbo importante per i problemi che ne
derivano. Un'abitudine di vita quotidiana, come quella di bere alcol, se
diventa un eccesso, e nel caso specifico si tratta di etilismo, può
determinare l'insonnia cronica, e così pure una situazione di stress
continuo, per esempio dovuta a una condizione lavorativa insoddisfacente
(vedi stress, personalità e lavoro).
Ipersonnia: si tratta di un disturbo del sonno che ha come
caratteristica il bisogno di dormire un numero di ore superiore alla media
(a volte anche di molto). La persona ipersonne mostra difficoltà a
svegliarsi la mattina, sente il bisogno di stare a letto, di dormire,
anche durante il giorno con "sonnellini" che durano un'ora circa ma che in
realtà non hanno effetti riposanti. La persona con questo disturbo non ha
alcuna difficoltà ad addormentarsi la sera, ma al risveglio è a volte
nervosa e confusa. L'ipersonnia, non è assolutamente indice di pigrizia.
Narcolessia: la narcolessia è un disturbo del sonno caratterizzato
da un'eccessiva sonnolenza durante il giorno che viene avvertita
nonostante la persona abbia dormito sufficientemente la notte. A
differenza dell'ipersonnia in cui l'aumento del sonno è graduale e non
riposa, nella narcolessia si presenta come veri attacchi improvvisi, al
termine dei quali ci si sente riposati (fino al ritorno di un nuovo
attacco di sonno). Questi episodi possono durare qualche minuto, mezzora,
a volte anche un'ora, e possono verificarsi anche in momenti non
aspettati. Due caratteristiche del disturbo narcolettico sono:
La cataplessia: la persona, in seguito ad un'emozione forte può
perdere il tono muscolare, accasciarsi a terra senza riuscire a muoversi,
mantenendo la coscienza di ciò che sta avvenendo.
Le allucinazioni
ipnagogiche: specie di allucinazioni o sogni angoscianti che la
persona vive mentre si sta addormentando (ipnagogiche) o mentre si sta
svegliando (ipnopompiche), rendendosi perfettamente conto di ciò che
avviene, senza tuttavia riuscire a svegliarsi.
Disturbo del sonno correlato
alla respirazione: è caratterizzato da un sonno interrotto, implicante
eccessiva sonnolenza o insonnia, che si ritiene dovuto ad una patologia
della respirazione correlata al sonno (per es. sindrome da apnea del sonno ostruttiva o centrale, oppure sindrome da ipoventilazione alveolare
centrale). Il disturbo non è attribuibile ad un altro disturbo mentale, e
non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una
sostanza di abuso o un farmaco) o di un'altra condizione medica generale
(diversa da un disturbo correlato alla respirazione).
Disturbo del ritmo circadiano del sonno: si tratta di un disturbo
persistente o ricorrente caratterizzato dall'interruzione del sonno che
porta ad una eccessiva sonnolenza o insonnia dovuta ad uno squilibrio tra
il ciclo sonno-veglia richiesto dall'ambiente in cui vive la persona e il
suo particolare ritmo circadiano sonno-veglia. L'alterazione del sonno
causa un disagio clinicamente significativo o la menomazione del
funzionamento sociale, lavorativo, o di altre aree importanti.
L'alterazione non si verifica esclusivamente durante il decorso di un
altro disturbo del sonno o di un altro disturbo mentale. L'alterazione non
è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (cioè, una
sostanza di abuso, un farmaco) o ad una condizione medica generale. Può
essere provocato, per esempio, da turni di lavoro che obbligano la persona
a seguire ritmi di sonno-veglia irregolari.
PARASONNIE
Il disturbo da incubi: avviene nella seconda metà della notte,
quando il sonno è più profondo, e provoca sogni terrificanti,
caratterizzati da immagini vivide e molto emotive, che portano la persona
a svegliarsi. Al risveglio, la persona ricorda il sogno terrifico nei
dettagli, e può presentare ansia, paura e difficoltà a tornare a dormire,
tachicardia, sudorazione e tachipnea (accelerazione del ritmo del
respiro). A volte gli incubi possono essere ripetuti più volte in una sola
notte, spesso con temi ricorrenti. Gli incubi cominciano spesso quando il
bambino ha tra i 3 e i 6 anni. A differenza del pavor nocturnus, dopo
l'incubo si ha un completo risveglio, e memoria del sogno.
Il terrore nel sonno (Pavor Nocturnus): compare nel primo terzo
della notte e si manifesta con un brusco risveglio spesso accompagnato da
urla, pianto, tachicardia, tachipnea (accelerazione del ritmo del
respiro), sudorazione e pupille dilatate. Il pavor nocturnus è
caratterizzato da un'intensità emotiva maggiore rispetto all'incubo. A
differenza dell'incubo notturno, il terrore nel sonno si manifesta più
come una crisi d'angoscia. Il soggetto può ricordare solo frammenti di
sogno, ma non i contenuti. L'episodio può durare da 1 a 10 minuti e
generalmente avviene tra i 4 e i 12 anni, in alcuni casi anche dai 20 ai
30.
Il sonnambulismo: questo disturbo del sonno porta la persona (il
sonnambulo), a compiere azioni come camminare, mangiare, stare seduta sul
letto, etc. mentre sta ancora dormendo, senza quindi rendersene conto. Di
solito avviene all'inizio della notte, nella fase chiamata NREM (vedi
ansia e sonno). Svegliare un sonnambulo non è semplice, e nel caso in cui
si riesca a farlo, la persona può risultare confusa, e non capire la
situazione. Spesso la persona affetta da sonnambulismo, se non disturbata,
torna a letto spontaneamente dopo circa 15 minuti, senza che abbia ricordi
di quello che è successo. Il sonnambulismo solitamente compare tra i 4 e
gli 8 anni, e ha la massima frequenza nel periodo che va dall'infanzia
alla adolescenza.
La sindrome da gambe senza riposo: è caratterizzata da una
sensazione di fastidio alle gambe, che la persona avverte nel momento in
cui va a dormire, o comunque quando è a riposo. più precisamente le
sensazioni sono: formicolio, crampi, irrequietezza, prurito, a volte anche
solo difficoltà a tenere le gambe ferme, ed un bisogno irresistibile di
muoverle. Questo spesso porta la persona ad alzarsi dal letto e camminare,
fino a che non sente che il disturbo diminuisce. La sindrome da gambe
senza riposo provoca difficoltà ad addormentarsi, e i possibili frequenti
movimenti delle gambe durante il sonno possono provocare risvegli. È
possibile, quindi, che di giorno la persona si senta stanca e
deconcentrata. Ne soffrono di frequente le donne in gravidanza e le
persone di mezza età. Il disturbo può peggiorare in gravidanza, con
l'assunzione di caffeina, in caso di anemia, oppure se esposti per molto
tempo in ambienti caldi o freddi.
Il bruxismo (o digrignamento dei denti): è un disturbo che consiste
nello sfregare tra di loro i denti, senza accorgersene. Solitamente
avviene poco dopo che la persona è andata a dormire. Nella maggior parte
dei casi avviene di notte, mentre la persona dorme (bruxismo notturno), e
questo fa si che la persona non si renda conto di quanto succede. Questo
movimento incontrollato può provocare tensione muscolare alla mandibola,
difficoltà ad aprire completamente la bocca, mal di testa e di orecchie,
ma soprattutto provoca danni ai denti, in termini di riduzione della
lunghezza, usura, con conseguente aumento della sensibilità al caldo, al
freddo, ed allo spazzolino. I denti maggiormente colpiti sono soprattutto
gli incisivi laterali, ed i canini. Tra le possibili cause del bruxismo,
quella principale è lo stress.
L'enuresi notturna: è un disturbo che provoca la difficoltà o
l'incapacità di controllare la fuoriuscita di urine durante il sonno. Si
tratta di un fenomeno abbastanza comune e normale se si presenta entro i 6
anni circa. Se avviene più tardi vanno ricercate le cause, che possono
essere organiche, anche se raramente (infezione delle vie urinarie,
difetti nella funzione neurologica della vescica etc.). Può anche esservi
un disturbo percettivo (ovvero il bambino non riesce ad avvertire lo
stimolo di notte), o più frequentemente cause psicologiche (bisogno di
attenzione, particolari cambiamenti avvenuti in casa, ansia etc.).
L'enuresi può essere ereditaria, soprattutto se il bambino non ha mai
avuto il controllo della vescica, sin da piccolino. >>> (I disturbi del
controllo degli impulsi)
Bibliografia essenziale
DSM – IV – TR, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. ©
2000 - American Psychiatric Association. Edizione Italiana: DSM – IV –
TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Text Revision
edito in Italia da Masson (http://www.masson.it).
Sitografia:
http://www.lorenzomagri.it
http://www.nienteansia.it

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