Disturbi del Controllo degli Impulsi

La caratteristica fondamentale dei Disturbi del Controllo degli Impulsi è l’incapacità di resistere ad un impulso, ad un desiderio impellente, o alla tentazione di compiere un’azione pericolosa per sé o per gli altri. In sostanza il soggetto avverte una sensazione crescente di tensione o di eccitazione prima di compiere l’azione e in seguito prova piacere, gratificazione, o sollievo nel momento in cui commette l’azione stessa. Dopo il comportamento impulsivo il soggetto può provare (o meno) sentimenti quali rimorso, autoriprovazione, o senso di colpa.

Disturbo Esplosivo Intermittente
Consiste in episodi distinti di perdita del controllo degli impulsi aggressivi, con atti aggressivi o distruttivi palesemente sproporzionati. Questo disturbo si caratterizza dal verificarsi di saltuari episodi di incapacità di resistere agli impulsi aggressivi, che causano gravi azioni aggressive o distruzione della proprietà come ad esempio: colpire o ferire in qualche modo un’altra persona, oppure minacciarla verbalmente o aggredirla fisicamente, rompere di proposito un oggetto di valore. Importante, se un individuo causa danni minimi o non intenzionali non gli si può diagnosticare il disturbo in questione, infatti, il grado di aggressività manifestato durante un episodio deve essere di gran lunga spropositato rispetto a qualsiasi provocazione o fattore psicosociale stressante precipitante. Quindi la diagnosi di Disturbo Esplosivo Intermittente deve essere fatta solo quando sono stati esclusi altri disturbi mentali che potrebbero spiegare gli episodi di comportamento aggressivo per esempio il disturbo Antisociale di Personalità,  disturbo Borderline di Personalità, un Disturbo Psicotico, un Episodio Maniacale, Disturbo della Condotta, o Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività. Inoltre, gli episodi aggressivi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza, per esempio una sostanza di abuso, un farmaco o di una condizione medica generale, per esempio, trauma cranico, malattia di Alzheimer. Di solito il soggetto affetto da tale disturbo afferma che gli episodi aggressivi sia come episodi che di attacchi, il comportamento esplosivo è sempre preceduto da una sensazione di tensione o di eccitazione, ed è seguito immediatamente da un senso di sollievo. In seguito il soggetto può sentirsi turbato, in preda al rimorso, dispiaciuto, o imbarazzato nei confronti del comportamento aggressivo.

Cleptomania
La parola 'cleptomania' ha la sua radice nella parola greca kléptes (ladro) e significa letteralmente ‘mania di rubare’. Questo disturbo è caratterizzato da una incapacità ricorrente di resistere all’impulso di rubare oggetti anche se non ve n’è alcun bisogno per l’uso personale o per il valore economico. Il soggetto prova una sensazione soggettiva crescente di tensione prima del furto, e prova piacere, gratificazione, o sollievo dopo averlo commesso. L'azione del rubare non viene commessa per esprimere rabbia o vendetta, non è compiuta in risposta ad un delirio o un’allucinazione, e non è meglio attribuibile ad un Disturbo della Condotta, un Episodio Maniacale, o un Disturbo Antisociale di Personalità. Di solito vengono rubati oggetti di poco valore e /o di scarsa utilità per il soggetto, sono oggetti che il malato avrebbe potuto pagare e, per la loro scarsa utilità, spesso li dà via o li getta. Però, occasionalmente, il soggetto può ammucchiare gli oggetti rubati o restituirli di nascosto. Sebbene gli individui affetti da questo disturbo evitino generalmente di rubare quando è probabile l’arresto immediato (per es., sotto gli occhi di un agente di polizia), essi di solito non programmano i furti né considerano appieno la possibilità di essere arrestati. Il furto è compiuto senza assistenza o aiuto da parte di altri.

Piromania
La piromania (dal greco πῦρ, fuoco, e μανία, mania) è un'intensa ossessione verso il fuoco, le fiamme, gli esplosivi in genere e gli effetti a ciò correlati, che spesso si attua con l'accensione intenzionale di incendi. Il soggetto affetto da Piromania manifesta comportamenti di appiccamento, deliberato e intenzionale, di incendi. Tali soggetti provano tensione o eccitamento emotivo prima di appiccare l’incendio. Infatti, possono sentirsi affascinati, interessati, incuriositi, o attratti dal fuoco e dai suoi contesti situazionali (per es., attrezzature, usi, conseguenze). Gli individui affetti da Piromaniao sono spesso osservatori usuali di incendi, possono lanciare falsi allarmi e provare passione per le istituzioni, equipaggiamenti, e personale associato al fuoco. Tale interesse li spinge a frequentare  e a trascorrere il loro tempo nelle caserme dei pompieri, possono appiccare il fuoco per aggregarsi ai pompieri, o perfino diventare pompieri. Il piromane prova piacere, gratificazione ed un sollievo dalla tensione quando appicca il fuoco, assiste ai suoi effetti, o partecipa ai momenti che fanno seguito all’incendio. Il fuoco non è appiccato per motivi economici, come espressione di un’ideologia sociopolitica, per celare un’attività criminosa, per esprimere rabbia o vendetta, per migliorare le proprie circostanze di vita, o in risposta a un delirio o un’allucinazione. L’appiccamento di incendi non è causato da una compromissione del giudizio (come nella demenza o nel Ritardo Mentale). Quindi la diagnosi non viene fatta se l’appiccamento di incendi è meglio attribuibile ad un Disturbo della Condotta, un Episodio Maniacale, o un Disturbo Antisociale di Personalità.

Gioco d’Azzardo Patologico (GAP)
Il soggetto affetto da tale disturbo manifesta un comportamento persistente, ricorrente, e maladattivo di gioco d’azzardo che compromette le attività personali, familiari, o lavorative. Importante, non è si può diagnosticare tale disturbo se, visti i criteri e la storia del soggetto, i, comportamento manifesto è meglio attribuibile ad un Episodio Maniacale. Di solito i soggetti che manifestano tale disturbo sembrano essere totalmente assorbiti, nei pensieri e nella programmazione, dal gioco (per es., rivive esperienze di gioco passate, programma la prossima impresa di gioco, o pensa ai modi di procurarsi denaro con cui giocare). La maggior parte degli individui che presentano tale disturbo, nei colloqui, riferiscono che più dei soldi durante il gioco sono alla ricerca dell’avventura, di una scarica di adrenalina, dell'eccitazione e/o dell'euforia, in generale di un eccitamento. Per riuscire ad ottenere tali emozioni i soggetti devono fare scommesse e/o puntate progressivamente più ingenti, o rischi maggiori. I soggetti affetti da tale disturbo affermano che spesso continuano a giocare nonostante i ripetuti sforzi per controllare, ridurre, o interrompere il comportamento. Vi può essere irrequietezza o irritabilità quando si tenta di ridurre o di interrompere il gioco d’azzardo. Il soggetto può giocare per risolvere i propri problemi o per alleviare un umore disforico (per es., sentimenti di impotenza, di colpa, di ansia, di depressione), oppure per tentare di recuperare le perdite. Il malato può abbandonare la propria strategia di gioco d’azzardo e cercare di riguadagnare le proprie perdite tutte in una volta. Sebbene tutti i giocatori d’azzardo abbiano la tendenza a rincorrere la perdita per brevi periodi, nei soggetti con Gioco d’Azzardo Patologico, come caratteristica, si osserva un comportamento di ricerca a lungo termine di recupero. L'individuo può mentire ai familiari, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo. Quando le possibilità di ottenere prestiti sono esaurite, il soggetto può ricorrere a comportamenti antisociali per ottenere denaro, esempio, contraffazione, frode, furto, o appropriazione indebita. Inoltre, egli  può aver messo a repentaglio o aver perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o lavorative a causa del gioco. Il soggetto può anche cercare di svignarsela, scaricando sulla famiglia o su altri una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.

Tricotillomania
Il termine Tricotillomania fu introdotto da Hallopeau nel 1889 per definire un'abitudine compulsiva che induce a strapparsi ripetutamente peli o capelli. Infatti, gli individui che soffrono di tale disturbo si strappano in modo ricorrente i capelli e ciò gli causa notevole perdita di capelli. Comunque chi soffre del disturbo non si strappa solo i capelli, infatti i siti dello strappamento possono includere qualsiasi regione del corpo in cui crescono peli (regioni ascellari, pubica, e perianale), ma i siti più comuni sono il cuoio capelluto, le sopracciglia e le ciglia. Il comportamento abnorme può avvenire in brevi episodi sparsi durante la giornata o in periodi più rari ma più prolungati che possono durare ore. Alcuni soggetti possono attivare o aumentare il comportamento di strappamento di capelli  in stati di rilassamento e di distrazione, per esempio leggendo un libro o guardando la televisione, ma si può verificare anche durante situazioni stressanti. Anche in questo caso, i soggetti riferiscono che immediatamente prima dello strappamento dei capelli è presente un senso crescente di tensione che dopo lo strappamento si estingue lasciando una sensazione di .gratificazione, piacere, o una sensazione di sollievo. Invece per alcuni, la tensione non precede necessariamente l’atto, ma è associata con i tentativi di resistere all’impulso. Altri soggetti invece affermano che prima di dare inizio al comportamento avvertono una sensazione a tipo di prurito del cuoio capelluto, sensazione che viene alleviata strappandosi i capelli. La diagnosi non viene fatta se lo strappamento dei capelli è meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale per esempio, in risposta a un delirio o un’allucinazione, o se è dovuto ad una condizione medica generale, per esempio, infiammazione cutanea o altre condizioni dermatologiche.. In oltre, l’anomalia deve causare disagio significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento.

Disturbo del Controllo degli Impulsi
Questa categoria si usa per i disturbi del controllo degli impulsi per esempio lo stuzzicarsi la pelle, comportamenti però che non soddisfano i criteri per alcun Disturbo del Controllo degli Impulsi specifico, né per un altro disturbo mentale che abbia manifestazioni che riguardano il controllo degli impulsi per esempio,  dipendenza da sostanze, una parafilia

Bibliografia essenziale
DSM – IV – TR, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. © 2000 - American Psychiatric Association. Edizione Italiana: DSM – IV – TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Text Revision edito in Italia da Masson (http://www.masson.it).
Sitografia:
http://www.psicos.org
http://www.lorenzomagri.it
http://www.nienteansia.it
http://www.psicologia-italia.it
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