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Definizione
Eccessiva ingestione volontaria di alcol
etilico che nella sua forma acuta si manifesta con l'ubriachezza. Nella sua
forma cronica, l'abitudine ad assumere alcol etilico in quantità eccessive
si può trasformare progressivamente in una vera e propria forma di
tossicomania e può essere causa di morte precoce. L'alcolismo è spesso
dovuto a una combinazione di fattori di natura diversa, di tipo psicologico,
sociale e genetico, ed è in genere caratterizzato da una dipendenza
psicofisica dall'alcol.
L'alcolismo, che è più frequente negli adulti di sesso maschile, anche se
ultimamente si sta diffondendo anche tra i giovani e le donne, è un fenomeno
in crescita in quasi tutte le regioni degli Stati Uniti, dell'Europa, dei
paesi dell'ex Unione Sovietica (URSS) e di quelli in via di sviluppo.
Prime manifestazioni
Diversamente dalle intossicazioni acute e
passeggere, causate da una forte bevuta estemporanea, l'alcolismo in forma
cronica, considerato per lungo tempo come la conseguenza di un malessere
psicosociale, è oggi ritenuto più correttamente una malattia vera e propria.
L'alcolismo ha in genere uno sviluppo lento, che può durare diversi anni.
Spesso si manifesta con l'attribuzione di un'importanza eccessiva alla
disponibilità di alcolici, che finisce per condizionare anche la scelta
degli amici e delle attività ricreative; nelle bevande alcoliche l'etilista
cerca più un modo per alterare la propria coscienza che non la condivisione
di un rito o di una consuetudine sociale. Inizialmente l'alcolista mostra
una forte tolleranza nei confronti dell'alcol, il quale, tuttavia, finisce
rapidamente per condizionare tutti gli aspetti della vita quotidiana,
assumendo un peso maggiore delle relazioni interpersonali, del lavoro, della
reputazione e perfino della salute; quando l'assunzione di bevande alcoliche
diventa una necessità a cui non è più possibile opporsi, in genere insorge
anche una dipendenza fisica che spinge l'alcolista a bere in continuazione
per evitare i sintomi dell'astinenza.
Effetti
L'alcol produce uno stato tossico generale
dell'organismo, accompagnato da una situazione carenziale dovuta sia a
insufficiente apporto alimentare per inappetenza, sia a riduzione
dell'assorbimento e dell'utilizzazione degli alimenti introdotti. Gli
effetti sono di tipo cumulativo e comprendono una vasta gamma di disturbi a
carico dell'apparato digerente e degli organi funzionalmente legati a esso,
come il fegato e il pancreas. Tra le patologie più comuni vi sono ulcera,
infiammazioni del rene e del sistema nervoso centrale e periferico, cirrosi
epatica, nefrite e nevriti. A livello psichico, l'alcolismo è caratterizzato
da un progressivo decadimento delle facoltà intellettive e dalla perdita del
senso etico. Caratteristiche sono l'aggressività dell'alcolista e la grande
labilità del suo umore. Dopo un lungo periodo di abusi può insorgere il
delirium tremens, grave sindrome, talvolta fatale, che si manifesta con
stato confusionale, allucinazioni e tremori, e che può essere indotta anche
dall'astinenza dall'alcol. I casi di alcolismo più avanzato richiedono
frequenti ricoveri ospedalieri. Si ritiene che nelle donne incinte
l'alcolismo cronico possa provocare gravi danni al feto, tra i quali un
deficiente sviluppo fisico e mentale. L'alcolismo è una delle principali
cause di incidenti stradali.
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